venerdì 6 novembre 2009

Alda Merini - Una donna sul palcoscenico.


Sembra uno dei periodi più favorevoli per Alda Merini, poetessa milanese famosa per le sue raccolte di poesie tra cui vale la pena ricordare “Mistica d’amore”, “Clinica dell’abbandono” e “Poema della croce”, quest’ultima realizzata in collaborazione con il musicista Giovanni Nuti, e anche nota per la sua drammatica esperienza in manicomio, nel quale ha trascorso diversi anni della sua vita.

Durante la sua giovinezza, la Merini venne a contatto con letterati e uomini importanti per la letteratura italiana del Novecento, tra i quali spiccano i nomi di Eugenio Montale, Salvatore Quasimodo e Mario Luzi. E’ il critico letterario e poeta Giacinto Spagnoletti a scoprire il suo talento, quando ella aveva solo 15 anni, e ad accompagnarla all’esordio come autrice. Da qui in poi, per Alda è un continuo successo al quale, in seguito, si alterneranno periodi di salute e malattia, in cui la poetessa darà inizio alla scrittura di testi e poesie che trattano la sua dura vicenda in manicomio.

Da un po’ di mesi, è possibile, inoltre, seguire diverse trasmissioni televisive in cui la Merini viene ospitata, come l’ormai famosissimo “Chiambretti Night”. Qui, Alda parla della sua vita oppure è invitata a discutere su temi di attualità, come il rapporto tra essere e apparire nella società odierna. Ma il successo della Merini non si ferma sul piccolo schermo. Anche sul social network più usato da noi giovani, Facebook, sono nati diversi gruppi di suoi fan che sostengono cause che la riguardano, come l’assegnazione del premio Nobel 2009 per la Letteratura, assegnato, invece, come sappiamo, alla scrittrice tedesca Herta Muller.

La fama della cosiddetta “poetessa dei Navigli” sembra non arrestarsi qui; alla Giornata degli Autori, una sezione indipendente della 65° Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, è stato presentato un film-documentario intitolato “Alda Merini – Una donna sul palcoscenico”, diretto dal regista Cosimo Damiano Damato. Si tratta di un’intervista direttamente dalla casa della poetessa milanese, che mette a nudo la sua anima, affrontando svariati argomenti che riguardano la sua esistenza: dagli anni trascorsi in manicomio alla triste separazione dei figli, fino alla discussione su temi quali il misticismo, la seduzione, la poesia, la fede. Una importante collaborazione nel film è quella di Mariangela Melato, che è la voce narrante delle poesie della Merini, con le quali si alternano le diverse parti dell’intervista.

Si spera che questa docu-intervista possa uscire presto anche nelle sale cinematografiche, per rendere possibile a coloro i quali ne prenderanno visione la conoscenza di una realtà sconosciuta, quella del manicomio, attraverso la vita di colei che è considerata la “decima musa”.

Luigi Tuccillo

(Alla mia musa ispiratrice, scritto tre giorni prima della sua morte. Pubblicato sullo "School times" del mio Liceo )


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