mercoledì 11 novembre 2009

15 novembre: Giornata Internazionale in Memoria delle Vittime del Traffico Stradale

Un po’ di numeri

Il crescente interesse nei confronti di una delle cause di morte più rilevanti nella nostra società ha portato le Nazioni Unite a proclamare la terza domenica del mese di novembre di ogni anno come “Giornata Internazionale in Memoria delle Vittime del Traffico Stradale”. In Europa, il numero delle vittime a causa degli incidenti stradali è in continua riduzione; nel 2008 si è registrato un calo dell’8,5% rispetto all’anno precedente. Nonostante questi risultati positivi, il numero resta tuttavia abbastanza elevato: l’Unione Europea si era prefissata come obiettivo per il 2010 l’abbassamento alla metà delle vittime rispetto al 2001, anno record in cui i morti furono ben 54.400, e per raggiungere questo risultato è necessario un calo medio annuo del 7,4%, mentre finora si è registrata una percentuale del 4,4%. L’Italia, tuttavia, risulta essere uno dei Paesi europei più “virtuosi”, in quanto si stima che dal 2001 al 2008 i morti sulle strade siano diminuiti di oltre il 30%. Altre nazioni che hanno riportato importanti miglioramenti sono il Lussemburgo, la Francia e il Portogallo con una riduzione del 47%, quasi la metà delle vittime, seguiti dalla Spagna (-43%) e dalla Germania (-36%). Le strade d’Europa più sicure rimangono, comunque, quelle di Svezia, Olanda e Gran Bretagna dove i morti a causa di incidenti stradali sono solo cinquanta per ogni milione di abitanti.

Le cause: i giovani e l’uso di alcol e droghe

Come è stato già riferito, il numero delle vittime rimane alto; si tratta di una vera e propria emergenza, per la quale è importante trovare una soluzione al più presto. L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) definisce i traumi subiti sulla strada come la prima causa di morte sotto i 40 anni nei paesi industrializzati, tra cui il nostro Paese. In uno degli ultimi week-end, periodo in cui solitamente si riscontra la maggior quantità di incidenti stradali, in Italia sono stati contati ventuno morti, dei quali dieci non superavano i trent’anni di età. Ogni anno, i disastri sulle strade italiane provocano mediamente circa ottomila decessi e centosettanta ricoveri ospedalieri. La fascia più colpita è proprio quella tra i venticinque e i trentaquattro anni d’età. Il 30% degli incidenti stradali mortali è derivato dalla perdita di controllo del veicolo da parte del conducente, spesso in stato di ebbrezza. E’ importante comprendere che la soluzione al problema della sicurezza stradale non è data solo dalla messa in sicurezza delle nostre strade, molte delle quali realmente in cattivo stato, ma bisogna soprattutto focalizzare l’attenzione dell’opinione pubblica su questi tragici episodi e fornire un’adeguata educazione alla guida. Se quindi si rispettassero quelle che sono considerate regole elementari e forse anche banali, come mantenere la velocità entro i limiti imposti, non mettersi alla guida se sotto l’effetto dell’alcol o di sostanze stupefacenti, dare le dovute precedenze, i morti sarebbero certamente molto meno.

Alcune possibili soluzioni e l’impegno dell’Onu

Di fronte a dati che ammettono l’esistenza di un problema assolutamente non trascurabile, sono nate numerose campagne di prevenzione e sensibilizzazione: video che illustrano le conseguenze di un incidente stradale, personaggi famosi che consigliano la guida sicura e indicano l’importanza di una maggior presa di coscienza sul problema, perfino gruppi creati appositamente su Internet, presso il social network Facebook, che raccolgono membri e spediscono prontamente, tramite posta elettronica, dati e informazioni riguardanti la sicurezza stradale. L’obiettivo principale è promuovere la salute e la consapevolezza nei contesti dei divertimenti notturni e di aggregazione giovanile. Anche lo Stato italiano si è opportunamente mobilitato per diminuire il rischio di tragedie sulle strade, attivando dispositivi di prevenzione e di vigilanza e impiegando, in totale, 37.363 pattuglie di polizia stradale e carabinieri, un numero da non svalutare. Sono stati, inoltre, più di tredici mila i conducenti controllati con etilometri per verificarne le condizioni psico-fisiche durante la guida, più di trentadue mila i punti detratti dalle patenti e circa duemila le patenti di guida e le carte di circolazione ritirate.

Ed è proprio per ridurre il tragico costo delle morti e delle lesioni sulle strade di tutto il mondo, che l’Onu ha organizzato a Mosca per il prossimo 16 novembre una conferenza ministeriale mondiale, che l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite definisce “un’occasione storica per migliorare la salute pubblica a livello globale”. Uno degli obiettivi di questo incontro sarà creare una sorta di alto commissariato con il compito di acquisire informazioni dettagliate e di realizzare un elenco di pratiche da suggerire a tutti gli Stati, cercando, così, una soluzione condivisa che valga per tutti. Si tratta, in conclusione, di un evento di estrema importanza, che secondo l’Onu rappresenterà per tutto la Terra “un’opportunità per ricordare milioni di persone che sono rimaste uccise in incidenti stradali ... per mostrare solidarietà nei confronti di coloro che vivono con disabilità o con lesioni dovute ad incidenti stradali; e per richiamare l’attenzione ad un maggior sostegno per i familiari delle vittime che devono sopravvivere con il dolore; che sono alla ricerca di capire le cause e i motivi della morte del proprio caro, che chiedono giustizia e assunzione di responsabilità da parte di coloro che ne sono i responsabili”.

Luigi Tuccillo


Nessun commento:

Posta un commento